COS'E' QUESTO POST: è una riflessione su quanto certe parole possono essere riabilitate e diventare utili per il nostro vivere quotidiano
PERCHE' QUESTO POST E' IMPORTANTE: perché una maggior consapevolezza delle parole che utilizziamo ci può aiutare per fare scelte migliori, in armonia con i nostri valori e desideri
Ecco una parola che spesso viene usata con connotati negativi: "egoismo". Ma è davvero così negativa? Anche se nel senso comune una persona "egoista" è una persona che sta attuando comportamenti non ritenuti - almeno per alcuni - accettabili, è sempre vero? Questa parola è 100% da buttare o nasconde un tesoro dimenticato?
Incredibile ma vero, la seconda: c'è un tesoro dimenticato. Se è vero che con "egoismo" intendiamo quei comportamenti rivolti esclusivamente a se stessi, che mettono in secondo piano i bisogni altrui, almeno momentaneamente, è anche vero - ed è questo il tesoro nascosto - che non potrebbe essere altrimenti.
Provo a spiegarmi: chi deve prendersi, in primis, cura di noi stessi? Chi ci ama? I nostri vicini di casa? I nostri genitori? Certo, sono tutti aiuti ben accetti, ma se noi stessi non facciamo il nostro primo passo, non servirà l'aiuto di 100 persone per farci star bene.
Perché nel momento in cui agiamo egoisticamente noi, semplicemente, ci "occupiamo di noi" e non c'è nulla di male, nell'occuparci di noi.
Capiamoci, se noi in primis non ci occupiamo di noi, saremo costretti a dipendere dall'ambiente che ci circonda, dalle istituzioni, dagli sconosciuti, dai nostri cari. Ed è una vita che sono convinto sia poco piacevole vivere! Quindi, niente da fare, a meno che noi non si abbia pochi anni di vita o si viva in situazioni particolarmente complesse, noi, in primis, sempre, abbiamo il dovere di occuparci di noi stessi. E quindi di essere egoisti.
Detto questo, se partiamo dall'uguaglianza egoismo = occuparsi di noi, si conclude che né considerarci egoisti né tacciare negativamente di egoismo l'altro sia una cosa molto utile. Quello che ci può essere utile è inserire il concetto di "occuparsi di noi" all'interno di due poli, opposti e contrari, ma molto utili per aumentare la nostra visione sul diritto/dovere all'occuparsi di sé: - EGOCENTRISMO
- AMOR PROPRIO La prima parola, "egocentrismo" si riferisce a quei comportamenti che non sono semplicemente rivolti all'occupazione di noi stessi, ma che vanno a ignorare, addirittura volutamente, il benessere altrui. Anche se in ogni comportamento, pure in quello ritenibile peggiore, è presente un'Intenzione Positiva, questi comportamenti si portano dietro tutta una serie di "danni collaterali", come ad esempio il non permettere all'altro quello che permettiamo a noi stessi.
La seconda parola, invece, è "amor proprio". Con questa parola intendo azioni che hanno lo scopo specifico di cura verso di noi, attuati con la giusta attenzione al non danneggiare. L'amor proprio si differenzia dall'egocentrismo perché l'amore che permettiamo a noi, lo permettiamo a chi ci è intorno, a chi ci circonda. "Se io ho il diritto alla mia felicità, anche tu hai diritto alla tua felicità"
La differenza principale tra questi due poli è: "quanto tu permetti all'altro di vivere quello che tu permetti di far vivere a te stesso, tu non solo ti prendi cura di te, ma sei anche da esempio per le altre persone, che si sentiranno in permesso di prendersi cura di sé".
Usando questi due termini come poli opposti, la questione non è più sull'essere egoista o meno, su quanto sia sbagliato o meno esserlo, quanto, piuttosto, su quanto il mio prendermi cura di me ha ricadute su chi mi circonda:
Il mio prendermi cura di me, facilita il prendersi cura dell'altro?
Il mio prendermi cura di me, ne limita il prendersi cura?
E questo accade per limiti personali o per scelte dell'altra persona?